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In memoria di Ernesto Illy

Anniversario a un anno dalla scomparsa del grande scienziato del caffè:

Ieri, 3 febbraio '09 presso la sede Illycaffè di Trieste, la Famiglia Illy insieme ai propri collaboratori ha ricordato la figura di Ernesto Illy. La signora Anna IIly ha presentato la Fondazione ad egli dedicata, aggiornando i presenti sugli sviluppi e sulle attività di tale progetto. La sede prescelta per la Fondazione è la palazzina “U”, ovvero la sede dell'Università del Caffè sita nel comprensorio aziendale, che proprio nella giornata di ieri è stata intitolata ad Ernesto Illy tramite targa specifica apposta al suo ingresso. In precedenza, presso la Galleria Illy inaugurata di recente, si sono susseguiti diversi interventi commemorativi, primo tra tutti quello di Roberto Morelli, responsabile dell'Università del Caffè, che ha ricordato il Presidente scomparso, con affetto ed ammirazione, sottolineando che tra le molte qualità di Ernesto Illy spiccava la capacità di creare legami tra i rappresentanti di ambiti diversi, siano questi riferiti indifferentemente agli ambiti della cultura o della scienza. Un secondo intervento ha visto Furio Suggi, responsabile del settore Ricerca e Sviluppo Illycaffè, raccontare il suo primo incontro con il Dottore, descrivendo la sua passione per la lettura e il sapere, che ha portato verso la ricerca sempre più accurata dell'innovazione. Portavoce del pensiero dei collaboratori è stata la signora Serena Barovina, impiegata del settore vendite, che ha interpretato e descritto il bagaglio culturale e di pensiero lasciato da Ernesto Illy. Un momento anche per raccontare come è stato utilizzata la raccolta fondi in memoria di Ernesto Illy, investita dalla fondazione Luchetta Ota Hrovatin per la realizzazione di tre ambulatori nel sud del Libano. Alla conclusione della cerimonia, la signora Anna Illy e Claudio Valentini, responsabile del settore Produzione BSE-3 KG dell'azienda triestina, hanno scoperto un busto bronzeo realizzato attraverso una raccolta di fondi attuata dai collaboratori.
Un gesto di affetto per non dimenticare mai.

RICCARDO ILLY

Riccardo Illy: “Ho chiuso con la politica e sto benissimo”:

Ha rotto il silenzio dopo più di nove mesi dalla sconfitta elettorale, Riccardo Illy, che, in un’intervista al Piccolo, ha parlato di finanza e della crisi economica ma anche di politica. Rivolge un “Grazie” agli elettori che l’hanno votato ma non commenta il voto del 14 aprile. Dopo le elezioni l’ex presidente della Regione è tornato all’azienda di famiglia dove oggi si occupa dell’attività strategica di Illycaffé (vicepresidente e componente del comitato esecutivo) e dove soprattutto ricopre l’incarico di presidente del Gruppo Illy. “Ho chiuso con la politica” ha affermato nel suo ufficio di via Flavia. Lascia così il palco che l’ha visto protagonista a Trieste e nel Friuli Venezia Giulia negli ultimi quindici anni, “e sto benissimo”. “Ho deciso di chiudere e l’unico modo di chiudere è farlo in maniera drastica” anche se, ammette Illy, rimane “una passione civica, ma quella ce l’avevo già 20 o 25 anni fa”. Dall’imprenditoria alla politica e di nuovo all’imprenditoria. Uno scambio di esperienze che ha dato molto a Riccardo Illy: la politica ha insegnato qualcosa che serve anche come imprenditore “la pazienza, oggi penso di averne una dose quasi infinita”, “la capacità di affrontare la complessità”, “la conoscenza delle leggi italiane: ce ne sono di alcune ottime, non sempre applicate in maniera puntuale”.
Ancora oggi l’ex governatore è nell’high level group della commissione europea che si occupa del taglio della burocrazia in Europa entro il 2012 “il presidente della commissione Barroso me l’ha proposto proprio in virtù della mia duplice esperienza politico-amministrativa e imprenditoriale”. Parla anche proprio dell’Europa, dell’allargamento ad est e della Croazia. Lo fa da europeista convinto, lui che è stato padre dell’euroregione e che ancora è convinto che sia necessario un allargamento “che deve coinvolgere, senza pause di riflessione, tutti i paesi balcanici” per garantire “contiguità territoriale con la Grecia”, “la presenza in Kosovo delle forze Onu, l’integrazione rappresenterebbe la miglior garanzia di stabilità duratura”, la presenza di “risorse umane qualificate”. Elogia l’operato del ministro degli Esteri, Franco Frattini, che proposto l’Italia per un ruolo di mediazione tra Lubiana e Zagabria. Parla della riconciliazione tra Italia e Slovenia che “è implicita quando ci si ritrova uniti nella casa europea”.
Sul tema della congiuntura economica internazionale Illy è molto chiaro “si deve tornare ai fondamentali e accettare che l’economia, finché non si trovano nuove regole per gestirla, è fatta di cicli”. Non è sorpreso dalla crisi finanziaria se non per “l’entità” e la colpa sarebbe degli enti controllori che “non sono intervenuti in maniera corretta”. “Dopo il crollo delle Torri Gemelle, qualcuno negli Usa ha pensato di poter sovvertire le regole e scongiurare la recessione, riducendo i tassi e iniettando liquidità nel sistema. Nel 2004 ha ripetuto l’errore con il risultato di rinviare nuovamente, ingigantendola ancor di più, la recessione” e quindi spera che “la Banca centrale europea non vorrà seguire la Fed in questa politica”. Riccardo Illy lo ha detto anche allo stesso governatore della Bce, Jean Claude Trichet, a Cernobbio. Per questi motivi, anche, l’ex presidente, si augura in una veloce riforma previdenziale (”gli oneri previdenziali sono i più alti al mondo”) che preveda, ad esempio, un ampliamento degli ammortizzatori sociali e l’abolizione del Tfr come nel modello danese che fu preso come esempio per il Friuli Venezia Giulia dall’amministrazione illyana ma non commenta le prime decisioni sul welfare adottate da Tondo.
“La politica italiana ha bisogno di rinnovamento” afferma, e se all’estero ci sono premier trentenni “sono consapevole che gli anni passano per tutti, anche per me”.

by redazione (mp-fvg24.it)

OMAGGIO A ERNESTO ILLY

DISCORSO DEDICATO AL DR. ERNESTO ILLY DURANTE LA COMMEMORAZIONE SVOLTA AL TEATRO VERDI DI TRIESTE

Porgo i saluti a tutti i convenuti. Il mio nome è Claudio Valentini, sono un collaboratore della Illycaffè. In rappresentanza dei colleghi dello Stabilimento di Trieste, pronuncerò ora alcuni pensieri dedicati alla memoria di Ernesto Illy.
Uniti nel dolore per l’incredibile scomparsa, ci stringiamo tutti con grande affetto alla famiglia Illy, cercando per il rispetto che dobbiamo ad un uomo buono e saggio di fare un modello del suo ricordo, continuando a portare avanti il messaggio di amore per l’eccellenza che ci ha lasciato.
In questa triste occasione, approfondendo la capacità di meditare sulla consapevolezza che tutto è impermanente, impariamo ad illuminare il cammino della vita.
Uno degli straordinari messaggi lasciati da Ernesto Illy, osservando il suo modo di essere e rappresentare la vita, è che dobbiamo affrontarla vivendo intensamente ogni attimo usandolo in maniera responsabile, così da poter operare le scelte migliori.
Se come lui saremo capaci di vivere con entusiasmo il momento presente, fornendo il buon esempio, dimostrando rettitudine, giunti alla “fine del viaggio” non avremo rimpianti, poiché avremo saputo prenderci cura delle persone care, indicando loro la giusta “via” da seguire.
Le circostanze della vita sono un mare senza sponde, che con improvvisa furia ci sommerge e ci annulla, ma sapere di poter vivere nei cuori che lasciamo dietro di noi non è mai morire.
Come Ernesto Illy vivremo nei nostri figli e nelle nuove generazioni, perché essi saranno noi, mentre i nostri corpi non potranno essere che foglie appassite sull'albero della vita. A loro, a tutti noi, il compito di portare avanti il messaggio che ha lasciato, impegnandoci a dare il meglio di sé stessi.
Il dott. Illy, dimostrava grande rispetto ed attenzione per le persone, aveva sempre una parola d’incoraggiamento per i collaboratori, era cortese, sorridente e salutava tutti senza distinzioni. Era veramente incredibile perché conosceva molti di noi per nome e chiedeva come va in famiglia.
Quando, durante le sue apprezzate viste gli si raccontavano le ultime novità sugli impianti delle linee di produzione, ascoltava le spiegazioni con attenzione, mentre il suo intercalare preferito sembrava essere; “fantastico”. Infine, si allontanava ringraziando ed accennando il suo classico saluto con la mano.
Quando ritornava chiedeva notizie sui vari sviluppi, anche se in realtà sapeva molte più cose di quelle fornite dall’interlocutore e tuttavia, dimostrando rare virtù di tatto e cortesia, non lo faceva mai notare.
Sia che trattasse grandi argomenti scientifici, sia che raccontasse con la stessa semplicità qualche curioso aneddoto riferito ai suoi viaggi, lo si sarebbe comunque ascoltato per ore, affascinati, senza stancarsi mai.
Se ne andato un signore, uno di quelli che “non li fanno più”, perchè come si dice a Trieste: “Non si trova più lo stampo”. Non l’imprenditore, bensì una persona di famiglia, un tuo caro.
Ci mancherà moltissimo, ma la sua immagine resta forte, indelebile come il suo spirito. Sembrerà di vederlo ancora girare con curiosità nella “sua azienda” per parlare con noi e scoprire orgoglioso come quanto lo circonda divenga ogni giorno più grande.
Rendiamo grazie a chi ci è stato e sarà sempre Maestro.

Trieste, 03 Marzo 2008

L'AREA DI TRIESTE

Morfologia e territorio:

La città si trova nell'estremo nord-est italiano, vicino al confine con la Slovenia. Posta nella parte più settentrionale del Mare Adriatico, Trieste si affaccia sul Golfo che prende il suo nome. Nonostante la vicinanza con il mare, il territorio cittadino presenta morfologie collinari che diventano montagnose già nelle zone limitrofe. Il Monte Carso, ad esempio, raggiunge la quota di 458 metri sul livello del mare, sebbene si trovi solamente a circa dieci km di distanza dal centro città. Circondata dall'Altopiano Carsico, Trieste è suddivisa in diverse zone climatiche secondo la vicinanza con il mare o l'altitudine. Sotto le arterie stradali della città, percorse giornalmente da diverse centinaia di persone, macchine e vari mezzi, scorrono diversi fiumiciattoli provenienti dall'altopiano. Liberi un tempo di scorrere all'aperto, dopo che la città crebbe nella seconda metà del '700, sono stati incanalati in apposite condotte che ancora oggi percorrono le zone sotterranee delle odierne Vie Carducci, Battisti o delle Settefontane. A sud della città scorre il Rio Ospo che segna il confine geografico con l'Istria settentrionale.

Circoscrizioni e rioni di Trieste:
  1. Altopiano Ovest
  2. Altopiano Est
  3. Roiano - Gretta - Barcola - Cologna - Scorcola
  4. Città Nuova - Barriera Nuova - San Vito - Città Vecchia
  5. Barriera vecchia - San Giacomo
  6. San Giovanni - Chiadino - Rozzol
  7. Servola - Chiarbola - Valmaura - Borgo San Sergio - Altura

Rioni tradizionali e frazioni corrispondenti alle circoscrizioni:

  1. Borgo San Nazario, Contovello, Prosecco, Santa Croce.
  2. Banne, Basovizza, Gropada, Opicina, Padriciano, Trebiciano.
  3. Barcola, Cologna, Conconello, Gretta, Grignano, Guardiella, Miramare, Roiano, Scorcola.
  4. Barriera Nuova, Borgo Giuseppino, Borgo Teresiano, Città Nuova, Città Vecchia, San Vito.
  5. Barriera Vecchia, San Giacomo, Santa Maria Maddalena Superiore.
  6. Cattinara, Chiadino, Guardiella, Longera, Rozzol.
  7. Chiarbola, Santa Maria Maddalena Inferiore - Raute, Santa Maria Maddalena Superiore, Servola.